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Blog Viviana Bardella - Mediatore Merceologico

Autore: VIVIANA BARDELLA 07 mag, 2024
Newsletter FIMAA merceologici n. 69
Autore: VIVIANA BARDELLA 04 apr, 2024
Autore: VIVIANA BARDELLA 03 apr, 2024
  Newsletter F IMAA Commodities n. 67 | 2 aprile 2024 Newsletter periodica online pubblicata ogni primo e terzo martedì del mese con il supporto dell’Ufficio studi FIMAA Italia su notizie, analisi di settore, mercati, e punti di vista dei mediatori merceologici - prossimo numero 16 aprile 2024 Iscriviti alla newsletter   L'EDITORIALE di Viviana Bardella * Dopo Napoli, Cibus. Venite al Convegno dei merceologici (9 maggio) Archiviato l’evento di Napoli, che ci ha regalato momenti unici da conservare nel cassetto dei ricordi indelebili (vedi anche articoli in questa Newsletter), tutte le nostre energie sono ora incanalate verso il 4° convegno dei Mediatori Merceologici che avrà luogo il prossimo 9 maggio a Parma, alla Sala Pietro Barilla, in occasione di CIBUS. Le aspettative per questa edizione della Fiera dedicata all’Alimentare per eccellenza, insieme a Tuttofood di Milano, sono altissime: si prevedono numeri da capogiro sia sul fronte espositori che dal lato visitatori. La collaborazione con l’evento di Milano, che ha creato sinergie importanti tra le due fiere e gli scenari economici attuali di difficile interpretazione che influenzano pesantemente l’andamento dei nostri mercati, richiamano operatori da ogni parte del mondo. E tra gli eventi in cartellone di CIBUS ci siamo anche noi, con la nostra tavola rotonda dal titolo “ Alimentare il futuro”, durante la quale cercheremo di capire se e come è cambiata la nostra professione in questi ultimi anni, alla luce di tutti gli scombussolamenti che i nostri mercati di riferimento hanno subito. In particolare le guerre così vicine a noi ci hanno obbligato a cercare nuove di fonti di approvvigionamento e nuove rotte; e il cambiamento climatico, che mette in crisi l’agricoltura ed obbliga ad un ripensamento delle relative politiche. Vi aspettiamo numerosi, perché riteniamo importante confrontarci ed ascoltare insieme le opinioni degli illustri relatori che ci proporranno il loro punto di vista: l’industria, che della mediazione si avvale quotidianamente; la logistica, la geopolitica e la politica. Tutti aspetti che analizzeremo insieme a loro e che ci forniranno sicuramente importanti spunti di riflessione. Se ancora non lo avete fatto, vi invitiamo a riempire il form disponibile anche cliccando sulla locandina: i primi 100 iscritti avranno in omaggio il biglietto di ingresso alla fiera, per poter partecipare al convegno e, successivamente, visitare gli stand in tutta tranquillità. * Coordinatrice Consulta merceologici Fimaa Italia   MONDO L’India sceglie di esportare meno. Anche ai vicini di casa Stretta alle esportazioni in India dove da qualche anno si privilegia il consumo interno. Riguarda soprattutto il grano e il riso non Basmati. Nel riso, Nuova Delhi rappresenta il 40% delle esportazioni internazionali. Il consumo e l’accumulazione interna potrebbero mettere in difficoltà Paesi vicini come il Bangladesh (170 milioni di abitanti) che chiede invece supporto al grande vicino. I due Paesi hanno discusso della questione e Dacca ha chiesto a Nuova Delhi di firmare un memorandum d'intesa su quote fisse per diversi prodotti, tra cui anche cipolle, zenzero e aglio. Circa 30 milioni di bengalesi sono a rischio insicurezza alimentare.   EUROPA Trattori sotto il Big Ben, troppe importazioni sotto costo Anche gli agricoltori inglesi protestano. Con una sfilata di trattori si sono recati davanti al Parlamento britannico per protestare contro gli accordi commerciali post-Brexit che ritengono penalizzanti. Lamentano importazioni di cibo al di sotto degli standard e pratiche commerciali sleali. Dopo l'uscita dall'Unione Europea nel 2020, il Regno Unito ha firmato diversi accordi commerciali che, secondo gli agricoltori britannici, non prevedono controlli sulle importazioni e consentono l'ingresso in Gran Bretagna di alimenti di qualità inferiore provenienti da Paesi con normative meno severe. Gli agricoltori britannici sostengono che le importazioni di prodotti agricoli a basso costo sono inferiori alla produzione nazionale. Inoltre, sostengono di soffrire per l'aumento dei costi e per la carenza di lavoratori stagionali, molti dei quali sono stranieri e il cui reclutamento è più difficile dopo la Brexit perché l'agricoltura britannica non è più protetta dalla zona di libero scambio dell'UE e dalle regole agricole del blocco. Molti agricoltori britannici hanno appoggiato la Brexit per opporsi alla tanto criticata Politica agricola comune dell'UE. Ma ora molti sostengono che gli accordi commerciali post-Brexit tra il Regno Unito e Paesi come l'Australia e la Nuova Zelanda hanno aperto le porte alle importazioni a basso costo.   ITALIA Noi mediatori possiamo aiutare a sviluppare prodotti di qualità? di Stefano Pezzoni * Durante i recenti Stati Generali FIMAA a Napoli, nella interessante relazione del dott. Scoccia sulla presentazione del mercato dell’olio di oliva, abbiamo appreso che l’Italia, tra i paesi del Mediterraneo, è tra i primi per produzione. La prima nazione produttrice è la Spagna, e l’Italia pesa per un quarto rispetto agli iberici. Tuttavia, il nostro paese si contraddistingue per essere la prima nazione per biodiversità. Questo non è vero solo nel settore dell’olio, ma si estende anche ai cereali, al riso, alla frutta, alla verdura, ai pomodori e così via, con un elenco molto ampio. A livello generale, questa grande biodiversità nelle produzioni agricole viene immediatamente evidenziata quando si analizzano quanti prodotti DOP e IGP sono presenti in Italia rispetto all'Europa e forse al mondo. Proprio questa biodiversità rende l’Italia un paese unico dal punto di vista delle produzioni. Ciò ha anche delle controindicazioni. La Penisola è caratterizzata da una diffusa proprietà agricola composta da piccoli appezzamenti e le aziende sono di piccola o media dimensione, il che spesso rappresenta un problema per quanto riguarda i prezzi e l’economicità dell’impresa. Per risolvere o almeno alleviare questa situazione spesso si ricorre a interventi legislativi che sovvenzionano i consorzi di tutela e le aggregazioni di rete. Un esempio tangibile di sostegno alle produzioni agricole italiane è rappresentato dal recente decreto ministeriale attuativo presentato l’8 marzo. Questo decreto, annunciato con grande enfasi dal Governo, si pone l’ambizioso obiettivo di regolamentare un investimento di 25 milioni di euro, mirato a rafforzare i consorzi di tutela delle Denominazioni di Origine Protetta (DOP). Le DOP rappresentano un’eccellenza nell’ambito dell’agroalimentare italiano, garantendo la qualità e l’autenticità di prodotti che vantano una stretta correlazione con il territorio di provenienza. L’importanza di questo decreto risiede nel suo impatto diretto sulle filiere produttive, fornendo risorse finanziarie cruciali per sostenere la promozione, la valorizzazione e la tutela delle DOP italiane. Ciò non solo contribuisce a preservare la tradizione e l’identità dei prodotti locali, ma rappresenta anche un’opportunità concreta per stimolare l’economia delle aree rurali e promuovere la competitività dell’agricoltura nazionale sul mercato globale. Tuttavia, questo decreto rappresenta solo uno dei tanti sforzi necessari per garantire un sostegno efficace e duraturo al comparto agroalimentare italiano, che si trova costantemente a confrontarsi con sfide e opportunità in un contesto internazionale sempre più complesso e competitivo. Non è sufficiente produrre un buon prodotto, è necessario anche farlo conoscere, valorizzarlo e venderlo. In questo processo, noi mediatori abbiamo qualche speranza di essere protagonisti? Molti colleghi spingono per la crescita delle produzioni agricole e del PIL, pensando di poter poi essere i soli capaci di commercializzare il prodotto. Altri invece si interrogano sul futuro, poiché vedono nella crescita dei consorzi la perdita delle opportunità di accesso ai prodotti gestiti direttamente da essi, ai quali il cliente si rivolge direttamente. Certamente, ci sono casi virtuosi che hanno permesso ai mediatori di essere attivi e protagonisti negli affari. Poiché uno dei compiti di questa newsletter è favorire la conoscenza e lo scambio di idee ed esperienze, invito dunque qualche collega a raccontare la propria positiva esperienza, affinché tutti possano trarne giovamento e trovare stimoli per continuare ad essere artefici e protagonisti nell’economia agroalimentare italiana. * Membro della Consulta mediatori merceologici Fimaa Italia - Responsabile dell’organizzazione   Mercato suinicolo mondiale, la peste africana si fa sentire di Elettra Triani * Già nel 2019 una grave epidemia di peste suina africana (PSA) aveva decimato il patrimonio suinicolo cinese; purtroppo la malattia ha continuato a diffondersi e alla fine del 2019 era presente in nove stati membri UE: Belgio, Bulgaria, Slovacchia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania. Dal 2020 è presente anche in Germania. Dalla metà del 2023 questa malattia si è diffusa in tutta Europa, trasmessa prevalentemente dai cinghiali selvatici, e quindi anche in Italia oggi si deve affrontare questo preoccupante problema. La commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, è intervenuta per esporre gli effetti devastanti sul mercato suinicolo europeo e non. Fino al 2022 in Italia la PSA era presente in maniera endemica solo in Sardegna ove era proibito spostare i suini nel continente; oggi assistiamo ad un ondata epidemica in varie regioni: Piemonte, Lazio, Liguria, Calabria, ma soprattutto in Lombardia dove un focolaio nella provincia di Pavia ha provocato l’abbattimento di oltre 33.000 (trentatremila) maiali. Questa malattia virale provoca una elevata mortalità nei suini e nei cinghiali selvatici infettati; il virus genera significative perdite economiche dovute alla morte degli animali, alle restrizioni per l’esportazione dei prodotti lavorati, ed infine all’elevato costo delle misure di controllo. Purtroppo al momento non esistono vaccini, e quindi l’unico modo per fermare l’epidemia restano le misure restrittive e di prevenzione per evitare i contatti con gli animali infetti. Va ricordato inoltre che il virus è innocuo per l’uomo e non trasmissibile allo stesso, ma comunque crea nel mercato zootecnico dei gravi problemi, con un aggravio di costi (* vedi sotto) importante per le aziende coinvolte nella filiera (allevatori, macelli, aziende di trasformazione). * Il maggior aumento del prezzo dei suini, causato principalmente dalla salita vertiginosa del costo dei mangimi, si è avuto nel 2022; e naturalmente la PSA è stata un aggravante di questa condizione che ha portato l’aumento medio del prezzo dei suini nei paesi europei del 27%; e, anche se nel 2023 questi dati si sono un pò ridimensionati, a tutt’oggi il prezzo dei maiali in Italia, così come in Europa, resta abbastanza elevato. * Mediatore merceologico Fimaa Parma   A Napoli la storia della nostra professione, il passato è futuro di Viviana Bardella * Con il suo intervento “La Ricerca dell’accordo", lo storico Marco Cappelli ci ha raccontato, in modo veramente coinvolgente, come si è evoluta nel tempo la figura del mediatore, che nei secoli ha assunto denominazioni diverse – da proxeneta a sensale a mediatore, appunto – e come essa abbia sempre rappresentato una figura chiave nella storia degli scambi commerciali. (vedi articolo che segue) Una professione che arriva da lontano, in termini di tempo e di luogo: figura chiave già ai tempi degli antichi Greci, poi dei Romani e così via, attraversando tutti i secoli e tutti i territori fino ad arrivare ai nostri giorni. Inutile ricordare che le città italiane sono sempre state grandi protagoniste del commercio internazionale fin dai tempi più antichi; e anche qui, infatti, la figura dell’intermediario negli scambi commerciali appare sempre presente e con un suo ruolo ben definito. La mediazione è nata con la merceologia e noi oggi siamo gli eredi di quell’enorme bagaglio di storia e di esperienza che si è tramandata nei secoli di generazione in generazione: il mondo si è evoluto e con esso gli scambi e le rotte commerciali, ma noi svolgiamo sempre il nostro ruolo di intermediari come i nostri antenati, alla continua ricerca di nuove formule, nuovi prodotti, nuovi mercati, perché il flusso dei commerci non si interrompa mai. Nel passato, guerre e periodi bui hanno determinato brusche contrazioni delle attività commerciali; purtroppo, anche noi oggi stiamo attraversando un momento non facile. La storia dovrebbe insegnare ma purtroppo non impariamo mai abbastanza. Ben venga allora chi ci sa raccontare il nostro passato con competenza ed entusiasmo, fornendoci tanti spunti di riflessione. * Coordinatrice Consulta merceologici Fimaa Italia   “Il mediatore c’è da sempre e rende fluido il mercato” di Marco Cappelli * “Se non c’è storia senza commercio, esiste il commercio prima della storia. Sin dalla più remota preistoria è possibile trovare traccia archeologica degli scambi commerciali tra gli uomini. I nostri antenati si scambiavano prodotti, acquistando e comprando, di solito con il meccanismo del baratto. Un tempo si pensava che le società antiche fossero molto localizzate, sfruttando soprattutto i beni locali. Oggi sappiamo invece che - già nell’età del bronzo, nel II millennio a.C. - c'era un fiorente commercio internazionale all’interno di una vasta area che includeva tutto il Mediterraneo, il Medio-Oriente e l’Asia centrale. Questo commercio richiedeva certamente delle figure specializzate. Infatti, in epoche antichissime, il commercio poteva svolgersi per lo più all’interno di una comunità, dove tutti si conoscono e sanno esattamente se le parti sono degne di fiducia, oppure no. Ma cosa accade quando le parti di un potenziale commercio provengono da luoghi molto distanti tra loro, come nel caso dell’età del bronzo? Cosa accade quando le città stesse diventano vaste metropoli da centinaia di migliaia di abitanti, dove il vincolo della conoscenza è più fragile? Succede che diventa fondamentale discriminare il commerciante con buona mercanzia da quello con mercanzia di bassa qualità, o discriminare l’acquirente squattrinato che difficilmente sarà in grado di pagare da quello con spalle solide. Non solo: occorre qualcuno che, quando un mercante di rame giunge in città, indichi al mercante chi sono i potenziali acquirenti del rame, e aiuti a concludere l’affare. Emerge allora la necessità che qualcuno si occupi di introdurre la domanda all’offerta, o viceversa, e che funga da mediatore tra le parti per giungere alla conclusione del negozio. In sostanza, nasce la professione del mediatore”. * Storico - Tratto da “La ricerca dell’accordo”   CHI È UN MEDIATORE MERCEOLOGICO E COME OPERA NEL MERCATO Guarda i video   Perchè nei mercati (cereali compresi) gli speculatori servono di Simone Ruffato * Svelate le intenzioni di semina dell’USDA di giovedì scorso, l’andamento del mercato cerealicolo verrà determinato dal consueto tempo meteorologico, dagli acquisti della Cina e dall’applicazione o no dei dazi nei confronti della merce Ucraina da parte dell’Europa. Su quest’ultimo punto le opinioni e i rumors sono discordanti. Il fatto che a chiedere un intervento legislativo ci sia anche un paese come la Francia rende più concreto un intervento protezionistico. Tuttavia siamo in campagna elettorale continentale, e tra il dire e il fare vi è in mezzo un oceano. Offrire un maggiore impegno finanziario e militare a Kiev per poi azzoppare la sua capacità di esportare nel nostro continente i beni agricoli appare un controsenso. Di fatto l’incertezza governa ancora nel mercato cerealicolo, con scambi ridotti al minimo indispensabile. Eppure qualche buon affare viene pensato ed attuato. Chi specula sul mercato spende le sue fiches sia sul rialzo che sul ribasso del mercato. L’una posizione protegge l’altra posizione, e viceversa. È l’essenza del trading, che piaccia o meno ai buon pensati e agli ignoranti. Per far questo ci vuole esperienza, preparazione ed una piccola propensione al rischio. Il mercato ha bisogno del loro saper guardare oltre la siepe, specie in questo momento. Una categoria di professionisti ai quali va sempre il nostro rispetto. * Mediatore merceologico in cereali e semi leguminosi Fimaa Italia   Il mercato degli oli d’oliva cala ancora rispetto alle ultime settimane di Adriano Caramia * Solamente gli oli extra vergine di origine italiana mantengono livelli di prezzo sostenuti, ma vi è da dire che al 29 febbraio, a campagna ormai conclusa, le rimanenze di detta qualità erano pari a circa 135.000 tonnellate, davvero esigue. Le altre piazze hanno subito sensibili diminuzioni: ad esempio, i lampanti di origine spagnola base 1° sono passati da 8 euro del 5 marzo a 7 euro del 26 marzo (il 12,5% in meno). Medesima traiettoria hanno percorso le altre classificazioni per origine e qualità. Come non ci stanchiamo di ripetere, le ultime piogge (che sembrano aver migliorato abbastanza lo stato delle piante, sebbene non abbiano incrementato molto la portata degli invasi), il calo dei consumi e l’impressione che si possa attendere una prossima buona raccolta in quasi tutto il mediterraneo, sta inducendo i detentori di merce a voler alleggerire le posizioni. Maggiore offerta quindi, compratori cauti negli acquisti, mercato debole. Il grafico che sottoponiamo all’attenzione dei lettori (fonte Consiglio Oleicolo Internazionale), riporta le curve dei prezzi del mercato spagnolo dal 1/10/2011 sino alla prima settimana di febbraio di quest’anno, con indicazione di alcune date salienti per l’escursione delle quotazioni. Siamo passati da meno di due euro a oltre 9 euro di massimo. Purtroppo dobbiamo constatare che il repentino aumento non soddisfa esclusivamente le esigenze dei maggiori costi di produzione ed una valorizzazione percettiva maggiore del bene, bensì per gran parte riflette le conseguenze di un lungo periodo di siccità in gran parte dei paesi produttori. Pertanto, temiamo che non appena i raccolti saranno più generosi ed aumenteranno le giacenze, si dovrà fare i conti con i consumi diminuiti in maniera poderosa e mercati esteri agguerriti. E’ vero, prezzi più vantaggiosi potranno favorire la ripresa degli acquisti delle famiglie e gli usi industriali degli oli di oliva, ma sarà un cammino lungo. Del resto si sa, le salite sono più dure delle discese. * Mediatore merceologico Fimaa Italia   IL SUCCESSO Il nostro ruolo. Guarda il video   Agroalimentare e sostenibilità. Next Generation a Trento di Ervin Mosca * Il tema della sostenibilità occupa un posto di primo piano nell'agenda delle grandi imprese del comparto agroalimentare. L'immagine di produttore attento alle questioni ambientali facilita le vendite, crea fidelizzazione, apre nuove opportunità. L'impostazione delle politiche commerciali non può più prescindere dalla continua implementazione della connotazione “Green” dell'impresa. Presentare un bilancio di sostenibilità non è più un semplice biglietto da visita ma è ormai diventato un obbligo sia morale che di legge per soggetti che superano determinate dimensioni. Lunedì 25 marzo si è tenuto a Trento presso il Muse, frequentatissimo nuovo museo delle scienze, un importante convegno denominato “Next generation: ricette di sostenibilità ambientale, economica e sociale” organizzato dal consorzio Melinda. Con la moderazione del conduttore televisivo Vincenzo Venuto e la partecipazione dello chef Simone Rugiati, il giovane team della nota cooperativa melicola trentina ha presentato tutte le iniziative scientifiche e di ricerca che porteranno nei prossimi anni grande innovazione nella coltura e nella frigoconservazione dei pregiati frutti della Val di Non. In particolare è stato dettagliatamente spiegato ai numerosi presenti come la gestione complessiva del processo produttivo dal campo alla tavola sarà incentrato su pratiche ecosostenibili volte al risparmio di acqua e di energia, nonché alla salvaguardia dell'integrità dei suoli e dell'ambiente circostante. Adottando i più recenti dispositivi tecnologici di supporto alle operazioni agricole come irrigatori di precisione a goccia e spruzzatori sovrachioma si otterranno notevoli economie idriche e una riduzione sostanziale dei prodotti chimici. La salvaguardia dell'ambiente verrà favorita da un controllo periodico dei suoli e dall'introduzione di nuove popolazioni faunistiche tra i frutteti. Per quanto riguarda le strutture è stato presentato dal direttore Zaglio il progetto, già in fase realizzativa, dell’innovativo impianto a fune per il trasporto della frutta nel sito ipogeo ricavato nelle grotte ex miniere di Dolomia, soluzione mai vista nel mondo. Grande rilievo ha avuto inoltre il tema della collaborazione tra soggetti dello stesso territorio come Trentino marketing, Fondazione Edmund Mach, Università di Trento e la società sportiva Aquila Basket impegnata nel massimo campionato. La sostenibilità ambientale dovrà diventare veicolo di promozione del turismo e dell'adozione di corretti stili di vita per i giovani. Le nuove generazioni vengono così responsabilizzate e coinvolte nella valorizzazione del territorio e dell'economia locale. Simone Rugiati ha portato la sua personale esperienza di divulgatore di buone pratiche sociali nonché alimentari, focalizzando l'attenzione sul ruolo etico dello Chef che deve prestare la massima attenzione a tutta la filiera degli ingredienti che utilizza nella preparazione dei piatti, come dovrebbe fare ogni persona che cucina un pasto per sé o per i propri cari. Il Presidente Seppi ha concluso i lavori con vivo apprezzamento per la qualità degli interventi dei giovani relatori e ha dato appuntamento ai prossimi eventi promozionali che vedranno coinvolto il consorzio Melinda. I presenti hanno infine potuto visitare la splendida serra tropicale del Muse e gustare un variegato aperitivo tra i suggestivi pezzi esposti nelle sale museali. * Mediatore ortofrutticolo Fimaa Trento   Alimentaria a Barcellona, più internalizzazione per Food e Horeca Oltre 3200 aziende provenienti da 68 Paesi e 107.900 visitatori di 120 nazioni diverse hanno partecipato ad Alimentaria & Hostelco a Barcellona dal 18 al 21 marzo. Ancora una volta questa fiera ha rappresentato un evento globale strategico per l’internazionalizzazione delle aziende espositrici: oltre alle imprese spagnole, erano presenti circa 900 ditte internazionali, con una forte presenza italiana; gradito il ritorno delle aziende asiatiche provenienti da Cina, Corea del Sud e Thailandia. Alimentaria ha svolto ancora una volta il suo ruolo di importante piattaforma di scambi con oltre 2200 buyers provenienti da mercati strategici per l’esportazione di prodotti alimentari e Horeca. L’innovazione nel settore alimentare, la gastronomia, il focus sulle proteine, così come le ultime tendenze del settore alberghiero sono stati i temi protagonisti degli oltre 350 ed eventi condotti da prestigiosi esperti del settore e rinomati chef. Per quanto riguarda in particolare l’innovazione, grande rilievo è stato dato alla trasformazione digitale che sta sperimentando il settore, dove le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale aiutano l’ottimizzazione della gestione dei ristoranti e degli alberghi. La prossima edizione di Alimentaria si terrà sempre a Barcellona, nel recinto di Gran Vìa, dal 23 al 26 marzo 2026.   IL SETTORE - IL RISO Molta calma sul mercato e incertezza per la prossima campagna di Massimo Gregori * L’Associazione delle industrie risiere italiane (AIRI) ha diffuso, nell’ultima decade di marzo, due comunicati con i quali, in maniera piuttosto preoccupata, teme dei rischi per la filiera risicola italiana per due fattori: L’approccio della UE fortemente spostato verso l’iper-cautela nei confronti della salubrità, con la riduzione di molti LMR (limiti massimi di residui) sia sui principi attivi, sia sulle sostanze contaminanti (metalli pesanti). Sul tema della riduzione dei LMR sui contaminanti da metalli pesanti, scrivemmo l’articolo “Facciamo un po’ di chiarezza sull’arsenico inorganico nel riso”, pubblicato nella newsletter Fimaa N° 46 del 21 marzo 2023, con il quale evidenziammo il fatto che le popolazioni di Hong Kong e del Giappone, dove il consumo annuale di riso corrisponde mediamente a circa 90 kg pro-capite (contro quello italiano/europeo pari a 5-6 kg pro-capite) e con dei LMR sui contaminanti da metalli pesanti maggiori del 166% rispetto a quelli fissati dalla UE, vantano comunque una longevità superiore a quella italiana, dimostrando che, per quanto riguarda il riso, l’approccio iper-cauto adottato dalla UE in merito ai contaminanti da metalli pesanti, in questo frangente, non trova riscontro. In relazione all’ orientamento europeo fortemente spostato verso l’estrema cautela nei confronti della salubrità, l’AIRI chiede da sempre che i LMR vengano fissati a livelli che siano ragionevolmente ottenibili mediante l’adozione delle corrette pratiche agricole. L’altro fattore che preoccupa AIRI, e che potrebbe danneggiare la filiera risicola italiana, è legato al fenomeno delle importazioni di riso confezionato dall’estero (più che raddoppiate negli ultimi sette anni) giungendo a rappresentare oggi il 25% del totale importato nell’UE: si tratta di quattrocentomila TM. di prodotto che arriva nell’UE già lavorato e confezionato, pronto per essere venduto al consumatore finale; prodotto che viene coltivato, lavorato e confezionato in paesi terzi dove, i temi della sostenibilità e della salubrità alimentare, non sempre sono tenuti in considerazione e rispettati come in UE. La questione del riso importato dai paesi terzi già lavorato e confezionato, probabilmente è una delle cause che stanno rendendo il mercato particolarmente calmo; gli agricoltori, che sono già in procinto di seminare per la nuova campagna, hanno faticato a redigere il piano varietale del prossimo raccolto perché le quotazioni di tutte le varietà, ad eccezione di Baldo, S. Andrea e Vialone Nano, sono raggruppate su valori quasi equivalenti, rendendo minime le differenze di prezzo che si sono sempre manifestate fra varietà comuni e varietà pregiate; questo, unitamente agli alti stock di merce ancora invenduta e che probabilmente sarà destinata ad essere riportata a nuovo raccolto, è stato il motivo che ha reso difficile ogni scelta varietale per la nuova campagna. * Mediatore merceologico Fimaa Italia   Se ve li siete persi FIAMMATA INAUDITA PER CACAO MA OK PREZZI PER LA PASQUA VINITALY, VINO EUROPA VALE 130 MILIARDI DI EURO   Cosa abbiamo scritto nei precedenti numeri Fimaa Commodities n. 66 | 18.03.2024 Fimaa Commodities n. 65 | 04.03.2024 Fimaa Commodities n. 64 | 20.02.2024
Autore: VIVIANA BARDELLA 20 mar, 2024
3 giorni di eventi per festeggiare un importante anniversario
Autore: VIVIANA BARDELLA 20 mar, 2024
E' disponibile la 66esima "Fimaa Commodities" in gran parte dedicata agli Stati Generali Fimaa che, a Napoli, hanno accompagnato i festeggiamenti per i 70 anni della Federazione. Ecco gli argomenti trattati nella Newsletter: Perchè De Rita è da leggere e seguire Alfonso (Oam) “Il tech non sostituirà l’umano” Sono stati giorni importanti. Ora Cibus a Parma Ecco le sinergie tra i mediatori Il valore sensoriale dei prodotti, che sorpresa! I grafici spiegano perchè l’olio è aumentato L’olio d’oliva in volatilità di prezzo. Serve un’iniziativa straordinaria? Mais, il tanto agognato button point sembra arrivato In India, primo Paese per popolazione, gli agricoltori protestano L’inflazione rallenta. Alla Bce potrebbe non bastare "Fimaa Commodities" è prodotta dai mediatori merceologici Fimaa. viene pubblicata ogni primo e terzo martedì del mese. Potete iscrivervi gratuitamente. https://fimaa.it/mediatori-merceologici/
Autore: VIVIANA BARDELLA 06 mar, 2024
Nella 65esima Newsletter "Fimaa Commodities" viene dedicato largo spazio agli Stati Generali Fimaa del 14-15-16 marzo a Napoli. Ma non mancano i contributi di settore. Napoli/ Ci siamo. Si festeggiano i 70 anni della grande famiglia Fimaa Napoli/Stretta di mano. Il significato e la storia del logo Fimaa Napoli/ Il programma e il ruolo dei merceologici Più turismo in Egitto. Incognite sulle forniture di ortofrutta Olio, la Tunisia frena le esportazioni verso l’Italia Il Grain Forum di Dubai sul Mar Nero. Ecco cosa si è detto Tutte le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa. Un convegno Andamento divaricato nel settore carne. Le stime Usda La Commissione Ue sostiene progetti eco e bio I fornitori delle scuole Usa riducono lo zucchero nel latte Potete leggere gratuitamente "Fimaa Commodities", prodotta dai mediatori merceologici Fimaa, ogni primo e terzo martedì del mese. Potete iscrivervi a questo indirizzo: https://fimaa.it/mediatori-merceologici/
Autore: VIVIANA BARDELLA 22 feb, 2024
T Newsletter FIMAA Commodities n. 64 | 20 febbraio 2024 Newsletter periodica online pubblicata ogni primo e terzo martedì del mese con il supporto dell’Ufficio studi FIMAA Italia su notizie, analisi di settore, mercati, e punti di vista dei mediatori merceologici - prossimo numero 5 marzo 2024 Iscriviti alla newsletter   L'EDITORIALE di Stefano Pezzoni * Il dibattito | La protesta spettacolare. Ma poi che agricoltura vogliamo? Nel 2012 Celentano cantava: La situazione politica non è buona; la situazione economica non è buona; la situazione della nostra terra non è buona; la situazione dell’acqua non è buona. Visti i tempi attuali potrebbe ricantarla comodamente senza che nessuno si accorga che è una vecchia canzone. Ho preso spunto da una canzone visto che siamo reduci dalla maratona mediatica del Festival di Sanremo che tanto ha catalizzato l’attenzione della pubblica opinione. Nulla da dire contro il Festival, che anche quest’anno, è riuscito a portare alla luce molti argomenti di attualità, dandone risalto e voce, quali la guerra e le violenze financo l’agricoltura. La spettacolarizzazione ha tuttavia, inevitabilmente, messo in risalto argomenti più di forma che di sostanza. Come un pò è successo con la protesta dei trattori e le interviste degli agricoltori in strada. Tanti slogan di bella presa che gli organi di informazione hanno veicolato verso due concetti: la tutela del reddito e l’uso dei pesticidi. Concetti che, certamente se non approfonditi correttamente, potrebbero però ritorcersi contro il mondo agricolo. Oggi che stiamo andando verso un rinnovo del Parlamento europeo verrebbe da chiedersi se si intende continuare sulla strada intercorsa ove l’Europa voleva essere un paese principalmente importatore o se invece alla luce dei cambiamenti geopolitici in corso debba incentrare ed incentivare la produzione verso un auto-approvvigionamento più forte. Noi mediatori, fulcro di contrattazioni giornaliere, cartina al tornasole della situazione reale dei mercati agroalimentari, potremmo essere tenuti a prendere posizione e in tal caso saremmo capaci di esprimere una visione condivisa? Come arrivare a sintesi condivise sarà un argomento interessante al quale dedicare un approfondimento nei prossimi mesi. Ricordiamoci che condivisione significa crescita e maggior possibilità di farci ascoltare. * Membro della Consulta mediatori merceologici - Responsabile dell’organizzazione   CHI È UN MEDIATORE MERCEOLOGICO E COME OPERA NEL MERCATO Guarda i video * Coordinatrice Consulta merceologici Fimaa   MONDO Le proteste degli altri. Anche in India trattori per strada Non solo in Europa. In India si è tenuta la Delhi Chalo (significa marcia su Nuova Delhi) e ha portato decine di migliaia di trattori nelle strade con momenti di tensioni con la polizia, lancio di lacrimogeni e alcuni feriti, barricate da una parte e dall'altra. Era già accaduto nel 2021 con una protesta durata mesi contro la liberalizzazione dei mercati agricoli. In quell'occasione la mobilitazione contro il Governo fu violentissima e furono centinaia le vittime negli scontri. L'agricoltura è un pezzo importante dell'economia indiana e quasi un miliardo di persone su 1,4 miliardi totali è legato direttamente o per indotto alla produzione agricola. Gli agricoltori chiedono un prezzo minimo per i loro raccolti, una fiscalità favorevole e anche la cancellazione di alcuni debiti. Anche in India la scelta di manifestare adesso non è casuale visto che si voterà ad aprile. Il Governo non ha bocciato le richieste ma ha chiesto tempo nel tentativo di superare senza tensioni l'appuntamento elettorale.   EUROPA In Francia il Governo segnala un rischio di siccità estiva L'estate è lontana ma in Francia si teme un'altra stagione di sécheresse , di siccità che lo scorso anno ha danneggiato molto le produzioni e anche la vita in alcune aree del Sud. Si leggono con apprensione i bollettini mensili prodotti dal Bureau de recherches géologiques et miniers con il timore di veder calare le falde o leggere nei carichi invernali brutti segnali per l'irrigazione dei campi. Alcune aree significative per l'agricoltura, ad esempio il sud dell'Alsazia, il corridoio della Saona e molte parti della Corsica, potrebbero avere problemi all'inizio dell'estate perché i carichi d'acqua invernali sono stati limitati e l'infiltrazione delle acque a gennaio è proseguita ma a un ritmo più blando. I bollettini vengono commentati dal Governo francese che segnala un deficit di umidità nel 90% del Paese, ricordando che lo scorso anno fu necessario introdurre misure di risparmio nei consumi privati e turistici. Problemi per l’agricoltura anche in Spagna, in Catalogna. (vedi sotto nella rubrica “ Se ve li siete persi”).   ITALIA Il dibattito | Ora la Commissione Ue vuole placare gli animi di Viviana Bardella * Sul fronte della Commissione Europea, la proposta di regolamento sull’uso dei fitofarmaci entro il 20230 sarà ritirata. Resta comunque l’obiettivo generale del Green Deal, e quindi la proposta sarà rielaborata, auspicabilmente dopo la consultazione delle parti in gioco, formulandola in maniera più digeribile dagli agricoltori. " Abbiamo lanciato il Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura nell'Ue. Abbiamo invitato i rappresentanti del settore agricolo, delle comunità rurali, dell'industria delle sementi e dei fertilizzanti, del settore alimentare, ma anche del settore finanziario, dei consumatori e del settore alimentare, dei gruppi di consumatori e ambientalisti e della scienza. Abbiamo bisogno di analizzare insieme la situazione, condividere idee e sviluppare scenari per il futuro. Dobbiamo andare oltre un dibattito polarizzato e creare fiducia ”: queste le parole di Ursula Von Der Leyen lo scorso 6 febbraio dinanzi alla Commissione. Nel frattempo, con ampia maggioranza, il Parlamento Europeo si è espresso a favore di una regolamentazione più snella delle TEA (Tecnologie di Evoluzione Assistita), da tenere ben distinte dagli OGM. Secondo Paolo De Castro, membro della commissione agricoltura: “ un passo avanti importante e una risposta alle proteste degli agricoltori ”. L’obiettivo dell’aula è quello di rendere il sistema alimentare più sostenibile e resiliente attraverso lo sviluppo di varietà vegetali migliorate , più resistenti al cambiamento climatico e agli attacchi dei parassiti, oltre a garantire rese più elevate e richiedere meno fertilizzanti e fitofarmaci. Ma queste piante più resistenti, secondo la nuova normativa delle TEA, dovrebbero ottenersi tramite incroci tradizionali: tutt’altra cosa rispetto alle norme sugli OGM, che prevedono interventi sul patrimonio genetico delle piante. * Coordinatrice Consulta merceologici Fimaa   Il dibattito | I soldi pubblici ci sono, la protesta ha tante voci di Massimo Gregori * Secondo Eurostat, nell’UE ci sono poco più 9 milioni di aziende agricole, di cui il 12,5% circa in Italia. La stragrande maggioranza di queste aziende ha piccole dimensioni: nell’UE il 64% delle aziende agricole ha infatti una superficie inferiore ai 5 ha e, in Italia, la situazione è analoga. Sul territorio italiano, inoltre, le imprese agricole a conduzione familiare raggiungono quasi il 98% del totale. Il controllo dell’andamento dei prezzi è sempre stato uno dei principali obiettivi alla base della nascita della politica agricola UE. Visto che la gran parte dei consumi riguardava prodotti derivanti dalla coltivazione o dall’allevamento, il mantenere prezzi ragionevoli che fossero, cioè, convenienti per la produzione e accettabili per il consumo, diventava uno strumento per controllare il livello dell’inflazione. Per raggiungere questo obiettivo era necessaria una politica di sussidi e aiuti che rendesse appetibile e conveniente l’attività agricola che, durante il boom industriale, soffriva del fenomeno di fuga degli agricoltori dalle campagne per cercare lavoro nelle fabbriche di città. In quegli anni, caratterizzati da una forte crescita dell’economia, si voleva scongiurare a tutti i costi una carenza di beni alimentari; anzi, l’obiettivo era raggiungere l’autosufficienza agroalimentare dell’Europa occidentale, evitando di ricorrere alle importazioni dall’estero. Sulla base di queste premesse, dalla metà degli anni 60, i governi europei hanno varato una robusta politica di sostegno all’agricoltura: la PAC. Nei primi anni in cui entrò in vigore, occupava fino a tre quarti del bilancio della CEE: era una politica estremamente costosa, che portava spesso a storture: molte volte la CEE stimolava l’iperproduzione, per poi acquistare l’invenduto sul mercato e poi distruggerlo. Secondo i dati della CE, tra il 2023 e il 2027 alle misure finanziate dalla PAC andranno 387 miliardi di euro: un valore superiore a un terzo del bilancio UE, una percentuale che supera ogni altra voce di spesa del bilancio. Negli anni l’UE ha accorpato, nella PAC, anche le politiche di tutela ambientale, partendo dal presupposto che gli agricoltori sono i principali interessati a mantenere l’equilibrio ambientale; il 41% del territorio italiano è infatti dedicato all’agricoltura. Con la rivolta dei coltivatori, si è creato un cortocircuito fra essi e la CE in quanto, chi protesta, si lamenta anche delle politiche comunitarie messe in atto negli ultimi anni, beneficiando però di una massa ingente di denaro pubblico che la CE versa al loro comparto; inoltre, il malcontento si è manifestato anche verso alcune organizzazioni che dovrebbero rappresentare gli agricoltori, molti dei quali però non si riconoscono più in esse. Questo lo si può constatare osservando la eterogeneità dei movimenti in rivolta. Uno degli argomenti più dibattuti è relativo ai prezzi troppo bassi riconosciuti agli agricoltori per ciò che producono: si sono visti slogan che denunciavano il prezzo anche decuplicato fra alcuni prodotti all’origine e gli stessi posti in vendita nella GDO; è curioso constatare che, proprio fra quei prodotti, alcuni come il riso, fanno parte di filiere molto corte e sarebbe interessantissimo capire quale ricarico comporta ogni passaggio, dei pochi che occorrono, dall’acquisto presso il produttore, fino alla distribuzione finale. * Mediatore merceologico Fimaa   Il dibattito | Fruit Logistica a Berlino. Fiducia tra le incertezze di Ervin Mosca * Ben 2770 espositori con al seguito 24.000 addetti, più di 66.000 visitatori qualificati da 145 paesi. Sicuramente numeri importanti per il salone B2B dedicato al mondo dell'ortofrutta che è da sempre occasione di confronto, contatto e aggiornamento. La fiera berlinese di inizio febbraio si colloca bene nel calendario, in un momento dell'anno propizio alle trasferte e di relativa calma colturale. La maggioranza degli operatori valuta positivamente la partecipazione proprio per l'alta valenza dei contenuti business che tradotto significa: poca filosofia e tanti affari. Le chiacchere tra gli stand sono comunque sempre fitte e concrete, in pieno stile teutonico, anche se l'atmosfera di Fruit Logistica è molto internazionale data la partecipazione dei maggiori player mondiali e di numerose delegazioni ufficiali degli stati produttori. l'Italia si presentava in forze con più di 470 espositori da tutte le regioni e bisogna dire con una punta d'orgoglio che i nostri stand brillano sempre per qualità e simpatia. Una vetrina per le novità da proporre al mondo, ma che purtroppo si deve confrontare con i dati inclementi che arrivano dall'analisi dei consumi che vedono gli acquisti di ortofrutta in frenata a volume, mitigata solamente da una tenuta a valore dovuta all'inflazione . Questo era il vero argomento in tutte le discussioni, oltre alla problematica dei trasporti afflitti in quei giorni dalla crisi di Suez e dai blocchi stradali dovuti alle proteste degli agricoltori in vari paesi. La fiera è coincisa con una delle fasi più travagliate degli ultimi anni e si può affermare che c'era molta "carne" al fuoco, pardon, verdure sulla griglia. Tutti sono alla spasmodica ricerca di soluzioni innovative per offrire prodotti appetibili, processi produttivi più tecnologici e valore aggiunto. Dall'altra parte della barricata i grandi compratori vogliono articoli standardizzati, facilmente vendibili, gestibili e che permettano un margine anche se messi in offerta. In pratica è uno scontro frontale perpetuo tra due modus operandi che non riescono a viaggiare su binari paralleli. Un segnale di vicinanza dalle istituzioni con la presenza per due giornate del Ministro Lollobrigida, impegnato a raccogliere i sentiment degli espositori. Non manca la fiducia che sempre contraddistingue gli operatori che investono grandi somme nelle loro aziende, ma c'è un'incertezza serpeggiante dovuta alla tenuta dei consumi nei paesi trainanti, in primis la Germania, principale mercato del nostro export. Nota traumatica la vergognosa difficoltà di raggiungere una capitale come Berlino in aereo a causa di scioperi negli aeroporti tedeschi ed italiani. Programmare da mesi una trasferta business e poi vederla sfumare o complicare per cancellazione dei voli è un costo inaccettabile che ha interessato migliaia di operatori. * Mediatore ortofrutticolo Fimaa Trento   IL SUCCESSO Il nostro ruolo. Guarda il video   I prezzi tra produzione e Gdo | L’olio d'oliva è diverso dall’ortofrutta di Viviana Bardella * Se i colleghi che si occupano di ortofrutta lamentano rincari della GDO che sembrano non trovare riscontro alla produzione, il settore dell’olio di oliva affronta una situazione completamente diversa: l’industria olearia denuncia il fatto che si trovino sugli scaffali dei supermercati bottiglie di olio di oliva extra vergine ad un prezzo che non corrisponde affatto a quello reale di mercato . Non ci si spiega come la GDO possa proporre confezioni da 1lt di EVOO a prezzi intorno a 7 euro, mentre alla produzione oggi non si trova nulla a meno di 9 euro. La preoccupazione per il calo nei consumi di olio di oliva registrato negli ultimi mesi, che in base ai dati Nielsen si aggira intorno al 15% , spinge verso le vendite in promozione, sia decise dal punto vendita, sia strategicamente pianificate dell’azienda confezionatrice e, complice il fatto che il consumatore spesso ha solo una conoscenza vaga del prodotto e quindi non trova differenze nelle qualità delle varietà proposte, la bottiglia di olio sottocosto è quella che va per la maggiore. Quello dell’EVOO è un mercato del tutto particolare, che in questi ultimi due anni ha registrato rincari inimmaginabili fino a poco tempo fa; se nel 2022 in questo periodo un buon olio extra vergine Greco – per fare un esempio – si pagava intorno a 3700 euro / tonnellata in produzione, oggi il prezzo richiesto è superiore ai 9500 euro. In Spagna per un olio di qualità si pagavano circa 3350 euro /tonn, a fronte dei 9000 euro di oggi e inevitabilmente i rincari all’origine si sono ribaltati sugli scaffali della grande distribuzione; i forti aumenti di prezzo hanno scoraggiato i consumatori e, sebbene gli italiani non siano particolarmente sensibili al prezzo quando si parla di olio di oliva, il ridimensionamento del loro potere di acquisto li ha spinti verso acquisti più oculati. E per limitare i danni, la GDO ricorre agli specchietti per le allodole, con offerte allettanti, anche se si parla comunque di prezzi come minimo raddoppiati rispetto a quelli di soli due anni fa. * Coordinatrice Consulta merceologici Fimaa   Il flusso delle merci | Il Mar Rosso non è ancora sotto controllo Ci vorrà ancora tempo per ricondurre alla normalità il flusso delle merci nel Mar Rosso dove gli attacchi selettivi dei ribelli Houthi filo iraniani hanno dimezzato i flussi delle merci e reso più pesanti i costi assicurativi. Oppure, quando è possibile per la tipologia delle merci, hanno allungato di una decina di giorni le consegne. Dal Mar Rosso passa il 12% del traffico commerciale globale. A gennaio, sono transitati giornalmente solo 200.000 container standard rispetto ai circa 500.000 di novembre. Il prezzo di spedizione del container è aumentato del 146% e prima o poi i rincari si scaricheranno a valle sui consumatori. L'Unione Europea sta perdendo miliardi di dollari e la circolazione delle merci è irregolare. Si muove via mare circa il 90% del commercio Ue -Cina, i Paesi Bassi sono i primi importatori per 138 miliardi di euro, seguiti dalla Germania con 130 e dall'Italia con 57,5 miliardi. Diventa sempre più complesso esportare verso la Cina con navi attaccabili: i primi tre esportatori europei sono Germania, Francia e Paesi Bassi. Se la normalizzazione ritarderà l’Europa potrebbe subire contraccolpi inflazionistici.   Il flusso delle merci | La Ue dovrà pronunciarsi sui blocchi in Tirolo La tensione al valico del Brennero. E' un contrasto che prosegue da anni. Ora ha trovato un passaggio formale con la richiesta italiana alla Ue di far rimuovere i divieti di passaggio ai Tir nel Tirolo. Utilizzando l'articolo 259 del Trattato di funzionamento della Ue, il Governo ha chiesto alla Commissione di pronunciarsi sugli ostacoli austriaci alla circolazione dei mezzi con conseguenti ritardi o impedimenti nella circolazione di 60 milioni di tonnellate di merci l'anno. In gran parte destinate all'importante mercato tedesco. La Commissione dovrà pronunciarsi entro tre mesi. Prima delle elezioni europee. Come è noto il Tirolo ha posto vincoli alla circolazione notturna, nei festivi per ridurre l'impatto che tale circolazione ha determinato sulle strade e nei centri attraversati. Secondo l'Italia la regolamentazione è un impedimento alla libera circolazione delle merci che è un principio cardine dell'Unione.   AVVISO AI COLLEGHI, ISCRIVETEVI AL PORTALE CTU Ricordiamo ai Colleghi interessati che è stato istituito il portale CTU “periti ed esperti nazionali” al quale devono iscriversi i professionisti già iscritti ad un albo dei “consulenti tecnici d’ufficio” (CTU) o ad un albo dei periti tenuti presso gli Uffici Giudiziari. I periti ed esperti già iscritti presso gli albi dei tribunali possono confermare la loro iscrizione entro il 4 marzo 2024 al suddetto portale.   IL SETTORE - CEREALI Aspettando tempi migliori forse è il momento di cercare il nuovo di Simone Ruffato * La situazione del comprato cerealicolo oggi appare molto critica. I prezzi di grano tenero e mais, nonostante l’alta inflazione degli ultimi tre anni, sono a livelli ormai pre-Covid. L’assenza di dazi per l’esportazione di beni agricoli ucraini verso l’Europa è stata confermata per tutto il 2025. Appare evidente che solo una soluzione politica possa ripristinare un certo equilibrio nell’agricoltura europea. Purtroppo, l’impressione è che l’Europa non abbia ancora messo a fuoco il proprio posto nel mondo, e con essa l’agricoltura continentale. Con tutta la più buona volontà, potremo mai competere ad armi pari con un mondo dove diritti umani, salari, limiti e metodi colturali son ben lontani dagli standard a noi richiesti? In attesa di risposte concrete, nell’impasse attuale la competizione fra agricoltori, commercianti, aziende e mediatori stessi si fa sempre più sostenuta. Chissà che da questa situazione possa nascere qualche nuova idea creativa. Lo sviluppo dell’AI oggi promette miracoli, per esempio. Forse è arrivato il tempo di mettere giù per un attimo il trattore, il magazzino, il telefono, ed iniziare ad apprendere qualcosa di nuovo. Ce la dovremo cavare, come sempre, da soli. Eppure, come quando il mercato scende e c’è più tempo per le contestazioni di varia natura, facciamo qualcosa di nuovo questa volta. Apriamo un libro, chiamiamo quella persona che mai abbiamo avuto tempo di chiamare, iniziamo il corso formativo che sentiamo giusto per noi. Passerà questo periodaccio, e ritornerà. È il ciclo delle stagioni, e chi lavora nell’agricoltura lo sa bene. * Mediatore merceologico in cereali e semi leguminosi Fimaa   Se ve li siete persi PREZZI AL CONSUMO (DATI PROVVISORI) - GENNAIO 2024 DALL’ESPERIENZA DI FERROTRAMVIARIA NASCE T.F.I. LA CATALOGNA PROCLAMA LO STATO D’EMERGENZA   Cosa abbiamo scritto nei precedenti numeri Fimaa Commodities n. 63 | 06.02.2024 Fimaa Commodities n. 62 | 16.01.2024 Fimaa Commodities n. 61 | 19.12.2023   Link utili www.agea.gov.it www.ismea.it www.enterisi.it www.mise.gov.it www.granariamilano.org http://www.fimaa.it/mediatori-merceologici.html https://www.politicheagricole.it https://www.worldeconomics.com/WorldPriceIndex/FoodPriceIndex.aspx https://www.senato.it/3584?shadow_organo=1180009 https://www.camera.it/leg18/1099?shadow_organo_parlamentare=2813 http://www.ismea.it/istituto-di-servizi-per-il-mercato-agricolo-alimentare http://www.cunsuini.it/   Chi siamo Questa newsletter è uno strumento di comunicazione che la Consulta dei Mediatori Merceologici, supportata dall’ufficio studi di F.I.M.A.A. Italia, ha creato per dare voce e visibilità alle attività della Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia, nel settore della mediazione merceologica. F.I.M.A.A. è l’associazione nazionale che rappresenta la mediazione immobiliare, del credito e merceologica. Le notizie riportate vogliano essere lo spunto per un approfondimento comune di importanti tematiche, il richiamo su determinati argomenti di carattere generale attinenti il variegato mondo dell’agricoltura, della zootecnia e dell’agroalimentare e una voce autorevole su argomenti attinenti il settore della mediazione merceologica. Il mediatore merceologico è l’esperto dei prodotti del proprio settore merceologico, nonché delle tecniche industriali e mercantili attinenti alla produzione e alla distribuzione dei prodotti stessi, attraverso una particolare conoscenza delle norme che disciplinano il settore. Ne consegue una profonda conoscenza del prodotto, del mercato e del territorio sia di produzione che di trasformazione. La professione del mediatore merceologico richiede un’esperienza approfondita del mercato di riferimento, con particolare riguardo: al continuo aggiornamento dei prezzi; alla conoscenza costante delle disponibilità attuali e delle previsioni future sulla consistenza delle derrate in rapporto alle situazioni metereologiche; all’incidenza che nuove leggi o decreti possano avere sul comparto; alle previsioni sui consumi interni ed internazionali rapportate alle previsione sui raccolti; ad una continua ed attenta vigilanza circa la solvibilità delle parti cui viene proposto l’affare. Il mediatore merceologico svolge peraltro una funzione peritale talmente importante da divenire il vero ago della bilancia del mercato in cui opera. Il Mediatore Merceologico Fimaa Italia Piazza G.G. Belli 2, Roma, 00153 IT Rm www.fimaa.it your own or paste your own from a different source.
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